Dl maggio, scontro sulla regolarizzazione dei lavoratori in nero
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Direttore: Alessandro Plateroti

Scontro sui migranti. Bellanova valuta dimissioni

Teresa Bellanova

Decreto Maggio, il governo diviso sulla regolarizzazione dei lavoratori in nero chiesto dalla ministra Bellanova. Discussioni anche sul Reddito di emergenza.

Dl maggio, niente accordo (per ora) sulla regolarizzazione dei lavoratori in nero. I lavori per la messa a punto del decreto Maggio sono frenati dalle tensioni all’interno della maggioranza di governo, divisa sul Reddito di Emergenza e sulla regolarizzazione dei migranti, cavallo di battaglia della ministra Bellanova per rilanciare l’agricoltura.

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Decreto maggio, lavori in corso

Il governo è in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Il decreto doveva essere pronto ad Aprile e invece dovrebbe essere messo a punto entro i primi quindici giorni di maggio. Di fatto, partita la fase 2 dell’emergenza coronavirus, si lavora quasi solo sul pacchetto di riforme a sostegno delle aziende, delle imprese e delle famiglie. Va detto che solitamente provvedimenti di questa entità vedono la luce dopo mesi di lavori e trattative. Il ritardo è un punto a sfavore del governo ma non era inimmaginabile, anzi. L’errore è stato forse quello di annunciarlo con largo anticipo e poche cose concrete in mano.

Teresa Bellanova
Teresa Bellanova

Tensione al governo, manca l’accordo sulla regolarizzazione dei lavoratori in nero

I lavori per la messa a punto del decreto Maggio hanno subìto una brusca frenata dopo l’intervento a gamba tesa della ministra Bellanova (in quota IV) che ha chiesto chela regolarizzazione degli irregolari venga inserita nel testo del Decreto.

Il Movimento 5 Stelle si è opposto alla proposta della ministra di Italia Viva alimentando le tensioni con Matteo Renzi.

Lamorgese, come riportato dall’Ansa, ha fatto sapere che sulla regolarizzazione dei lavoratori in nero c’è una condivisione di fondo e il provvedimento interesserà anche tanti italiani, oltre che gli stranieri.

“C’è la necessità di far emergere questi lavoratori non solo per garantire i diritti delle persone, ma anche per esigenze di sicurezza sanitaria che in questo momento sono necessarie. Stiamo lavorando e spero che nelle prossime ore si riesca ad arrivare ad un testo definito”, ha dichiarato Lamorgese ai microfoni di Radio Anch’Io.

Luciana Lamorgese
Luciana Lamorgese

No di Crimi alla Sanatoria, Bellanova valuta le dimissioni

La trattativa sulla regolarizzazione dei migranti è diventata uno scontro nella maggioranza di governo. Il capo politico (a tempo determinato) del Movimento 5 stelle Vito Crimi si è opposto all’ipotesi della maxi-sanatoriain stile Maroni“, per usare le parole di Crimi.

Stando a quanto riferito da la Repubblica, la ministra Bellanova sarebbe arrivata a paventare le sue dimissioni nel caso in cui la sua proposta non dovesse essere accettata e non dovesse trovare spazio nel prossimo decreto.

Con i pentastellati divisi sulla questione, il Partito democratico si sposta dalla parte della Bellanova.

Reddito di emergenza, ancora niente accordo tra le forze di maggioranza

In realtà non c’è una visione univoca neanche per quanto riguarda il Reddito di emergenza. Si tratta di un contributo compreso tra i 400 e gli 800 euro destinato alle famiglie escluse da altri sussidi. I nodi sono legati alla durata del provvedimento, ai requisiti e al funzionamento.

Scarica QUI il testo del Decreto Cura Italia per conoscere le norme a sostegno delle famiglie e delle imprese.

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ultimo aggiornamento: 7 Maggio 2020 9:42

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